amianto

3 semplici soluzioni per bonificare l’amianto

Bonificare l'amianto, alcune semplici soluzioni

Un problema serio per la nostra salute

Per molti anni l’impiego delle lastre di cemento amianto nell’edilizia, è stato una soluzione efficace proprio grazie alla loro rapidità di posa, leggerezza, resistenza alle intemperie e non meno importante per il costo contenuto. Con l’aggravarsi dell’inquinamento atmosferico sono sorti i primi problemi relativamente a questo tipo di copertura. Infatti le piogge acide, in particolare nelle zone industriali e di forte concentrazione abitativa, intaccano e disgregano la matrice cementizia dell’impasto cemento/amianto. Pertanto le fibre di amianto, prima ben inglobate nel cemento, vanno progressivamente a sfaldarsi disperdendosi nell’ambiente con conseguente rischio per la salute delle persone. Come ormai ben tutti sappiamo l’asbesto causa delle gravi malattie al sistema respiratorio, come il cancro alla pleura e cancro ai polmoni con prognosi sempre negative. Dal 1992, quindi, commercializzare, usare e vendere amianto/eternit è completamente vietato.

Come riconoscere l'Amianto?

Questo materiale è stato usato nella coibentazione dei tetti, nelle coperture, in tettoie e lastre e anche come materiale per isolare tubi delle caldaie e via dicendo. In alcuni casi è stato usato anche l’amianto a spruzzo, che viene spruzzato sui piloni di acciaio per renderli isolanti. Molte case quindi hanno ancora delle parti di amianto, e sapere come riconoscere la sua presenza diventa fondamentale.
La conferma della presenza di amianto si può avere solamente con una analisi di laboratorio di un campione di materiale. Solamente l’analisi specifica può infatti confermare della presenza di amianto in un manufatto oppure no.

Riportiamo qui di seguito alcuni esempi visivi di come possiamo riconoscere questo killer silenzioso:

Chi può rimuovere l'Amianto?

operatore autorizzato all'incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

operatore autorizzato all’incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

Per le operazioni di bonifica smaltimento amianto è necessario rivolgersi a una ditta autorizzata allo smaltimento amianto.
L’impresa infatti dovrà adeguarsi alle norme di sicurezza previste per questo tipo di attività ed operare nel rispetto delle disposizioni vigenti (D.M. 406/98, delibera del 30-03-2004; criteri e requisiti per l’iscrizione all’Albo nella categoria 10 per la bonifica dei manufatti contenenti amianto). Dovranno eseguire i lavori adottando sistemi idonei alla tipologia specifica dell’intervento, con l’ausilio di prodotti accompagnati da regolare attestazione di conformità per le loro caratteristiche prestazionali e rispettare i capitolati tecnici previsti per ogni sistema di bonifica.

 Soltanto le ditte di rimozione amianto autorizzate possono svolgere la bonifica amianto in sicurezza e seguire il protocollo affinché l’edificio, l’abitazione o il capannone risultino a rischio 0.  Per questo è fondamentale affidarsi solamente a ditte specializzate e autorizzate. 

Le 3 soluzioni per Bonificare l'Amianto

INCAPSULAMENTO TIPOLOGIA “A”- SOLUZIONE N.1 

operatore autorizzato all'incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

Preparazione delle lastre in cemento amianto

Lo sporco, eventuali muschi e le fibre d’amianto in fase di distacco saranno asportate completamente mediante idonee attrezzature di pulizia dotate di particolari accorgimenti tecnici per evitare la dispersione in atmosfera dell’acqua volumizzata contenente le fibre di amianto libere. In taluni casi, dopo test di controllo della consistenza superficiale e prove campione effettuate in loco, si potrà procedere alla stesura del ciclo incapsulante senza effettuare la totale pulizia delle lastre. La superficie delle lastre in cemento amianto dovrà essere perfettamente asciutta prima di applicare mani successive di prodotti incapsulanti penetranti o ricoprenti.

 

Stesura del sistema incapsulante

 Per bonificare e ridurre entro i limiti di legge l’emissione di fibre di amianto sulla copertura si richiederà di incapsulare la superficie decoesionata costituita da lastre di cemento amianto, con idonei prodotti penetranti e ricoprenti, come prescritto da normativa, approvata con Decreto del Ministero della Sanità del 20 agosto 1999, relativo all’ampliamento normativo della Legge n. 257 del 27 marzo 1992, con le seguenti modalità applicative.
  •  Stesura di una prima mano di primer penetrante e consolidante all’acqua o solvente;
  • Stesura di una seconda mano di primer penetrante e consolidante all’acqua o solvente;
  • Applicazione di due mani di rivestimento impermeabilizzante ricoprente elastomerico all’acqua  colorato di due tonalità diverse contrastanti ( in particolar modo vengono utilizzati i colori rosso e verde ) per un consumo di circa 450 g/m2 per mano al fine di ottenere uno spessore minimo totale di 300 µm. Il prodotto incapsulante dovrà superare i requisiti prestazionali stabiliti da normativa UNI 10686 per la tipologia “A”.

VANTAGGI DEL SISTEMA

  •  L’applicazione è semplice ed economica.
  • Non richiede la sostituzione della copertura.
  • La copertura non viene appesantita.
  • Non si producono rifiuti contenenti amianto.

SOVRACOPERTURA TIPOLOGIA “C” – SOLUZIONE N.2

Sovracopertura di lastre in amianto con nuova copertura previa incapsulamento


Preparazione delle lastre in cemento amianto

Nel caso di presenza di fibre decoesionate di amianto sulla superficie delle lastre di cemento amianto, prima del trattamento incapsulante, si consiglia l’asportazione dello sporco mediante specifici aspiratori che evitino la dispersione delle fibre nell’ambiente.
 

Stesura del sistema incapsulante

Per impermeabilizzare e ridurre entro i limiti di legge l’emissione di fibre di amianto sull’intradosso della copertura si richiederà di incapsulare la superficie decoesionata costituita da lastre di cemento amianto, con idonei prodotti ricoprenti, come prescritto da normativa approvata con Decreto del 20 agosto 1999 con le seguenti modalità applicative.
  •  Applicazione di una mano di rivestimento impermeabilizzante ricoprente elastomerico all’acqua colorato, per un consumo di circa 500 g/m2 al fine di ottenere uno spessore minimo di 200 µm. Il prodotto incapsulante dovrà superare i requisiti prestazionali stabiliti da normativa UNI 10686 per la tipologia “C”.

VANTAGGI DEL SISTEMA

  • Non richiede la sostituzione della copertura.
  • Non si producono rifiuti contenenti amianto.
  • Nessun costo di smaltimento.
  • La copertura viene isolata e impermeabilizzata.

RIMOZIONE TIPOLOGIA “D” – SOLUZIONE N.3

Trattamento delle superfici delle lastre in cemento amianto da rimuovere

Rimozione totale delle lastre in amianto con sostituzione in lamiera multigreca


“Il rivestimento incapsulante dovrà essere di colore contrastante con quello del supporto. Si dovrà indicare nella stesura del Piano di Lavoro lo spessore del film secco, la quantità da applicare per metro quadrato e il tempo di essiccazione”.

Preventivamente la superficie della copertura in cemento amianto dovrà essere trattata con WATERBASE PRIMER colorato, tal quale, al fine di limitare la dispersione di fibre libere sulle lastre.
WATERBASE PRIMER dovrà essere colorato di verde o rosso per visualizzare il film essiccato sulla copertura di cemento amianto dopo spruzzatura. Tale trattamento deve essere effettuato mediante nebulizzazione a pioggia con pompe airless a bassa pressione, in quanto l’impiego dell’alta pressione può produrre una significativa liberazione di fibre. Questo tipo di trattamento ha la scopo di fissare le fibre presenti sullo strato superficiale delle lastre per lavorare in sicurezza durante il loro smontaggio e manipolazione. L’applicazione sarà fatta in un’unica mano su entrambe le facciate delle lastre in cemento amianto prevedendo un consumo di ca. 200-250 g/m2 ottenendo uno spessore finale di film secco di ca. 30-40 µ.
 

 

Rimozione delle lastre

La rimozione delle lastre dovrà essere fatta con la dovuta perizia per non danneggiarle. Le lastre smontate devono essere manipolate con cautela, evitando accuratamente pericoli di caduta o di frantumazione prevedendo, per il calo a terra, l’uso di idonei mezzi di sollevamento. Le lastre smontate dovranno essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un’agevole movimentazione. L’impilamento delle lastre è un’operazione che potrà produrre un significativo rilascio di fibre di amianto, pertanto si ripeterà l’operazione di spruzzatura del WATERBASE PRIMER sulle lastre accatastate di cemento amianto. Infine tutti i materiali di cemento amianto rimossi dovranno essere chiusi in imballaggi di plastica e sigillati. Gli operatori addetti all’intervento devono essere provvisti di mezzi di protezione delle vie respiratorie e di tute protettive durante il lavoro di rimozione della copertura.
 

 

VANTAGGI DEL SISTEMA

  • Eliminazione definitiva dell’amianto.

Copertura in lastre amianto compatto lavori in corso di bonifica e rimozione amianto compatto

Come abbiamo visto, ci sono molteplici soluzioni per poter trattare l’Amianto, dall’incapsulamento, alla rimozione definitiva delle lastre. Ovviamente le soluzioni vanno studiate caso per caso e valutate assieme all’impresa quale sia la migliore per il vostro tipo di copertura.

Per concludere, vi rimandiamo al nostro video youtube “Le 5 fasi per una corretta rimozione amianto” ricordando che l’Amianto è un Killer silenzioso e invisibile, abbassare la guardia o sottovalutarlo può mettere a rischio la tua salute e quella di chi ti sta attorno.  Eliminarlo non è un obbligo, ma un dovere. 

Bonificare l'amianto, maggiori informazioni

Parlare con gli esperti è facile, basterà mandare una mail! Doversamente potrai chiamarci e parlare con il nostro Team di esperti del settore, troveremo sicuramente la soluzione più adatta al tuo tipo di copertura.

    Edilizia ecosostenibile: 6 motivi per scegliere il tetto verde

    Edilizia ecosostenibile nelle coperture dei tetti

    L’edilizia ecosostenibile è ormai entrata a pieno titolo nel mondo dell’edilizia.  A volerlo non è soltanto l’ambiente che ci circonda, ma anche la nostra salute.  Vista la crescente domanda di edifici, motivata dal costante aumento della popolazione, la sostenibilità sembra essere l’unica via di fuga. 

    Noi, esperti nel settore delle coperture da oltre 25 anni, cerchiamo di offrire la soluzione più green per affrontare e contrastare il cambiamento climatico. In questo articolo nello specifico andremo ad elencare i 6 buoni motivi per cui un tetto verde è ecosostenibile. 

    Tetto verde e giardino pensile, i polmoni della città

    La funzione di polmone verde di un giardino pensile assolve  un compito urbanistico fondamentale poiché oltre all’uso privato, può restituire aree di ritrovo collettivo e trasformare il volto di quartieri non solo esteticamente ma anche come qualità abitativa. Per quanto riguarda la realizzazione di nuove opere, la copertura mediante interramento risolve brillantemente molti problemi di coperture di garage e di scantinati, oltre che rientrare nella categoria edilizia ecosostenibile.

    flusso dell'acqua piovana con copertura verde

    Il tetto verde può svolgere anche l’importante funzione di regolare il deflusso delle acque piovane. La progressiva cementificazione del territorio riduce la capacità di drenaggio delle aree interessate all’inurbamento rendendo troppo rapidamente obsolete le reti fognarie. Destinando le coperture dei nuovi insediamenti edilizi a giardino pensile, che funge da volano idraulico (come in figura) in caso di forti acquazzoni, si evita la tracimazione delle reti fognarie.

    I tetti verdi hanno anche la funzione di ridurre il fenomeno delle “Isole di calore” delle città e il loro impiego apporta un significativo vantaggio economico nella gestione energetica dell’edificio e nella gestione globale delle aree urbane. I dati sono chiari e comprovati: un orto o un giardino sul tetto può far risparmiare fino al 30% di energia, senza dimenticare il guadagno sul piano estetico. Inoltre, che i tetti verdi siano energeticamente intelligenti lo ha confermato anche una recente decisione del Ministero dell’Ambiente che prevede sgravi fiscali fino al 65% per chi sceglie il verde pensile, equiparando il green roof a qualsiasi altro intervento di riqualificazione energetica per l’edilizia ecosostenibile.

    Nella sola città di Chicago uno studio di Weston Design Consultant stima in 100.000.000 $ il risparmio energetico annuo ricavabile dalla trasformazione a verde dei tetti della città.

    6 BUONI MOTIVI PER SCEGLIERE IL TETTO VERDE

    1. Filtra l’inquinamento urbano;
    2. Riduce l’anidride carbonica;
    3. Filtra l’acqua piovana inquinante;
    4. Raffredda l’aria per evapotraspirazione di vapore acqueo;
    5. Favorisce l’insediamento di ecosistemi animali;
    6. Riduce la trasmissione dei rumori all’interno dell’edificio.
    giardino pensile su garage interrati

    2 TIPOLOGIE DI TETTO VERDE NELL'EDILIZIA ECOSOSTENIBILE

    TETTO VERDE ESTENSIVO

    Il tetto verde estensivo non è calpestabile e può essere realizzato sia su superfici inclinate, sia su superfici piane.
    E’ più adatto alle coperture di grandi dimensioni. Si presta bene come copertura verde per i tetti difficilmente accessibili e non calpestabili: il tetto verde estensivo può essere calpestabile solo in determinate circostanze. Conserva tutti i vantaggi del tetto verde e richiede un sistema di manutenzione molto semplice.
    Per avviare un tetto verde estensivo autosufficiente, che quindi non necessiti di manutenzione, ci vogliono circa uno o due anni dalla messa in opera e dalla messa a dimora delle piante.

    Il tetto verde estensivo non richiede irrigazioni e quando si parla di manutenzione richiede uno o al massimo due interventi di manutenzione l’anno. La manutenzione del tetto verde estensivo consiste in trattamenti di concimazione, diserbo o di sfalcio in caso di specie vegetali molto attive.
    La manutenzione è concentrata nel primo anno dalla posa in opera, quando le piante necessitano di più attenzioni per garantirne l’attecchimento.
    Lo spessore e peso dipendono dalle varietà vegetali scelte. In genere il substrato di coltivazione ha uno spessore molto ridotto, il tanto che basta per consentire la messa a dimora e lo sviluppo dell’apparato radicale delle varietà vegetali scelte. Orientativamente, lo spessore del tetto verde estensivo ammonta a 15 – 20 cm.

    stratigrafia di tetto verde estensivo

    STRATIGRAFIA TETTO ESTENSIVO

    1. Vecchio manto
    2. Primer
    3. Membrana impermeabilizzante sotto strato
    4. Membrana impermeabilizzante anti-radice
    5. Isolante termico  
    6. Strato drenante con riserva d’acqua
    7. Strato filtrante
    8. Verde pensile
    9. Drenaggio perimetrale
    10. Tetto perimetrale

    TETTO VERDE INTENSIVO

    Il tetto verde intensivo è sempre calpestabile e può essere definito un vero e proprio giardino sul tetto!
    É quindi possibile allestire un orto fino alla zona di seduta all’ombra con degli alberi sempreverdi. Le specie vegetali da poter coltivare sul tetto verde intensivo sono numerosissime. I classici tappeti erbosi sono solo una delle tante opzioni, è possibile coltivare erbacee perenni, cespugli, arbusti e alberi.

    Come premesso, necessita di frequenti interventi di manutenzione che non si limitano a un’opera di sfalcio annuale così come indicato per il tetto verde estensivo. Le opere di manutenzione sono frequenti: irrigazione, potatura, sfalcio, diserbo, concimazione… per le sue cure, un tetto verde intensivo necessita di un giardiniere.
    Lo spessore della terra, compreso di strato drenante, è generalmente compreso tra i 20 e i 50 cm.

    stratigrafia tetto verde intensivo

    STRATIGRAFIA TETTO INTENSIVO

    1. Vecchio manto
    2. Primer
    3. Membrana impermeabilizzante sotto strato
    4. Membrana impermeabilizzante anti-radice
    5. Strato drenante 
    6. Strato filtrante
    7. Terra di coltura
    8. Verde pensile
    9. Tetto perimetrale

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