Notizie e aggiornamenti

La linea vita è obbligatoria?

Che cos'è la linea vita

La linea vita è un sistema di ancoraggio installato su tetto e pareti di edifici, progettato per proteggere i lavoratori dalle cadute dall’alto durante lavori di costruzione, manutenzione o riparazione. Questo sistema fornisce un punto di ancoraggio sicuro per dispositivi di protezione individuale contro le cadute (DPI) come imbracature e cinture di sicurezza.

Una linea vita è costituita da diversi elementi, tra cui:

  • Ancoraggi verticali che vengono fissati sulla trave di colmo, sulle falde del tetto o sul pacchetto isolante, a seconda del tipo di copertura.
  • Un dissipatore di energia che rallenta la velocità di caduta, riducendo l’impatto dell’eventuale incidente.
  • Punti di ancoraggio sotto-tegola che consentono di salire dalla copertura alla linea vita principale, ideali per edifici storici in quanto poco visibili.

Linea vita in provincia di Cuneo: è veramente obbligatoria?

Se stai pianificando lavori di ristrutturazione o manutenzione per la tua abitazioni o sugli edifici industriali e della tua azienda, potresti chiederti: la linea vita è obbligatoria? La risposta è quasi sempre sì, e comprendere perché è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavori edili è importante prima di iniziare qualsiasi attività di ristrutturazione o intervento edile.

In base alle disposizioni normative, è obbligatorio installare una linea vita quando l’impiego di ponteggi risulta impraticabile. I ponteggi rappresentano una forma di protezione collettiva, ma in alcuni contesti risultano meno pratici rispetto alla linea vita. Per interventi di vasta portata, è consuetudine adottare ponteggi o parapetti. Tuttavia, per lavori di minore entità, l’impiego di tali sistemi spesso risulta eccessivo in termini di costi, superando talvolta quelli stessi dell’intervento in sé. Va però considerato che, in caso di incidente, il committente potrebbe affrontare rischi considerevoli.

L’installazione di un sistema di linea vita si pone come soluzione efficace a questo dilemma, con un costo complessivo ragionevole. È per tale motivo che alcune regioni hanno introdotto l’obbligatorietà della linea vita per interventi sulle coperture.

La posa della linea vita in Piemonte diventa obbligatoria quando si verificano le seguenti situazioni:

  • Costruzione di nuovi edifici
  • Lavori di ristrutturazione o manutenzione sui tetti degli edifici esistenti superiori a 3 metri
  • Installazione di impianti tecnologici
  • Modifiche durante i lavori relativi alle parti strutturali del tetto, pianificate dopo l’entrata in vigore delle normative.

Perchè è importante installare la linea vita?

Sicurezza dei lavoratori

La priorità principale durante qualsiasi lavoro edile è la sicurezza dei lavoratori. La presenza di una linea vita riduce significativamente il rischio di cadute, proteggendo la vita e l'incolumità di coloro che lavorano sul tetto o lungo i bordi dell'edificio.

Conformità Normativa

In molte regioni, la legge impone l'installazione della linea vita su edifici che superano una certa altezza o che sono soggetti a lavori di manutenzione o ristrutturazione. Non rispettare queste normative può portare a multe e sanzioni legali.

Garantire la sicurezza

Quando assumi un’impresa edile per i lavori sul tuo edificio, è importante assicurarti che rispetti tutte le normative di sicurezza, inclusa l’installazione della linea vita quando necessario. Chiedi loro di fornire informazioni dettagliate sulla sicurezza sul lavoro e assicurati che tutti i lavoratori siano adeguatamente addestrati all’uso dei dispositivi di protezione individuale e alla corretta installazione della linea vita.

In conclusione, la linea vita in provincia di Cuneo è pressoché fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori durante i lavori edili. Scegliendo Giordana BG per le tue installazioni a Fossano, Cuneo e provincia avrai la garanzia di rispettare tutte le normative di sicurezza, collaborando con un’impresa edile che terrà la sicurezza come priorità assoluta e che ti garantirà il rilascio delle certificazioni tecniche necessarie.

Impermeabilizzazione del tetto a Cuneo: Tutti i Motivi per cui è Essenziale

Hai problemi di perdite al tetto? Vuoi proteggere la tua casa dagli agenti atmosferici? Se sì, allora sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo in dettaglio perché impermeabilizzare un tetto è cruciale, specialmente nelle regioni soggette a condizioni meteorologiche mutevoli come la provincia di Cuneo.

Perché è importante impermeabilizzare un tetto?

L’impermeabilizzazione del tetto è una tappa fondamentale per garantire la durata e l’integrità della struttura della tua casa. Ma perché è così importante? Vediamolo insieme.

Protezione dalla pioggia e dalle infiltrazioni

Un tetto non adeguatamente impermeabilizzato è come una porta aperta per l’acqua piovana. Le infiltrazioni d’acqua possono causare danni considerevoli, creando un ambiente malsano all’interno dell’edificio, con macchie di umidità e muffe. Impermeabilizzare il tuo tetto a Cuneo non solo preserva il comfort abitativo, ma previene anche danni strutturali a lungo termine.

Preservare l’integrità strutturale

Oltre al disagio derivante dalle infiltrazioni d’acqua, l’impermeabilizzazione del tetto a Cuneo è essenziale per proteggere l’integrità strutturale dell’edificio. L’acqua che si insinua attraverso un tetto non protetto può compromettere la struttura stessa nel tempo, portando a costosi interventi di riparazione o addirittura alla necessità di ricostruzione.

Come rendere impermeabile il tetto?

Ora che comprendiamo l’importanza dell’impermeabilizzazione del tetto, è fondamentale conoscere il processo per renderlo impermeabile in modo efficace.

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Valutazione dello stato del tetto a Cuneo

Prima di iniziare qualsiasi lavoro di impermeabilizzazione, è essenziale valutare lo stato attuale del tetto. Questo include esaminare il tipo di copertura, la sua pendenza, la presenza di tegole e la possibilità di infiltrazioni. Questa valutazione ci guida nella scelta dei materiali e dei metodi appropriati per l’impermeabilizzazione.

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Preparazione del substrato delle coperture

Una corretta preparazione del substrato è cruciale per garantire l’efficacia dell’impermeabilizzazione. Rimuovere detriti, grasso e polvere è fondamentale per consentire all’impermeabilizzante di aderire correttamente al tetto e garantire una protezione ottimale. Noi di Giordana BG effettuiamo questa operazione a regola d’arte.

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Scelta e applicazione del materiale impermeabilizzante

Esistono diversi materiali per l’impermeabilizzazione del tetto a Cuneo, tra cui guaine bituminose, membrane liquide e resine. La scelta del materiale dipende dalle esigenze specifiche del tetto e dalla metodologia di posa. È importante selezionare il materiale più adatto e applicarlo correttamente per garantire risultati duraturi: sapremo effettuare una lavorazione ottimale sul vostro tetto a Cuneo e provincia.

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Controllo dei costi

È importante considerare il costo dell’impermeabilizzazione del tetto. Questo dipende da vari fattori, tra cui lo stato attuale del tetto, il materiale scelto e il tempo necessario per completare l’intervento. Con Giordana BG, avete la garanzia di un servizio di alta qualità a un prezzo conveniente.

In conclusione, l’impermeabilizzazione del tetto a Cuneo è un investimento fondamentale per proteggere la vostra casa dagli agenti atmosferici e garantire la sua durata nel tempo. Se avete deciso di procedere con l’impermeabilizzazione del tetto a Cuneo, o semplicemente volete avere maggiori informazioni, non esitate a contattarci per un preventivo personalizzato.

Siamo qui per aiutarvi a mantenere il tuo tetto sicuro e protetto per gli anni a venire.

Cambiamento Sostenibile nell’Edilizia Verde

Edilizia Verde: la sostenibilità nel mondo delle costruzioni

In un mondo che tende ad essere sempre più Green anche l’industria edile sta attraversando una vera e propria rivoluzione, orientandosi sempre più verso l’edilizia verde e la sostenibilità ambientale. Questo cambiamento non solo è cruciale per il benessere del nostro pianeta, ma rappresenta anche un’opportunità per creare ambienti abitativi più sani e duraturi per le future generazioni.

Proprio facendo leva sulle nuove generazioni che progettano un futuro più sostenibile vogliamo raccontare il nostro impegno verso l’edilizia green, oggi, è fondamentale pianificare spazi in linea contro la lotta verso l’inquinamento ambientale.

L’Importanza dell’Edilizia Verde: un futuro di sostenibilità

L‘edilizia green rappresenta il futuro dell’industria delle costruzioni, in quanto coniuga la funzionalità e l’estetica degli edifici con un profondo impegno verso la sostenibilità ambientale. Questo approccio non è solo una moda passeggera, ma una necessità urgente dettata dalla crisi climatica e dall’esaurimento delle risorse naturali

L’edilizia verde ha come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale per salvaguardare e prendersi cura della terra e delle persone. Oggi scegliere l’ecosostenibilità aumenta il valore dell’immobile, apporta un risparmio economico nel lungo termine e sicuramente possiamo confermare che tutela la salute delle persone.

Edilizia green

Può l’edilizia verde migliorare il nostro futuro?

Vediamo i 5 motivi che ti faranno dire sì all’edilizia green

1. Riduzione dell’Impronta Ambientale

L’edilizia tradizionale è stata storicamente legata a un alto consumo di risorse e all’emissione di gas serra. L’edilizia verde mira a ridurre queste impatti negativi. L’utilizzo di materiali eco-compatibili, la progettazione di edifici ad alta efficienza energetica e l’implementazione di pratiche di costruzione sostenibili riducono l’impronta ambientale complessiva del settore.

2. Risparmio Energetico e Riduzione dei Costi Operativi

Un edificio verde è progettato per minimizzare il consumo energetico attraverso l’isolamento avanzato, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e sistemi efficienti come l’illuminazione a LED. Questi accorgimenti non solo contribuiscono a mitigare l’effetto serra, ma riducono anche i costi operativi a lungo termine per i proprietari e gli inquilini.

3. Promozione della Salute e del Benessere

Gli edifici verdi pongono un’enfasi particolare sul benessere degli occupanti. L’uso di materiali non tossici e la progettazione che massimizza la luce naturale e la ventilazione contribuiscono a creare ambienti più salubri. Questo implica un miglioramento della qualità dell’aria interna, riducendo il rischio di malattie legate all’ambiente.

4. Innovazione e Competitività

Essere all’avanguardia nella sostenibilità è diventato un vantaggio competitivo nel settore immobiliare e delle costruzioni. Le aziende che abbracciano l’edilizia verde dimostrano impegno per un futuro di sostenibilità, attraendo investitori, clienti e dipendenti sensibili alla sostenibilità. L’innovazione è il motore di questo cambiamento, spingendo costantemente verso nuove soluzioni più efficienti e rispettose dell’ambiente.

5. Adempimento alle Normative Ambientali

Le normative ambientali diventano sempre più rigorose in tutto il mondo. L’edilizia verde aiuta i progettisti e i costruttori a rispettare queste normative e a ottemperare agli standard di sostenibilità richiesti. Questo garantisce che l’industria edile si adatti alle nuove regolamentazioni, evitando sanzioni e promuovendo un approccio più etico verso il nostro pianeta.

La scelta di Materiali Eco-friendly

La scelta dei materiali nell’edilizia è cruciale per la sostenibilità del settore. L’adozione di materiali eco-friendly è un passo fondamentale verso la creazione di un ambiente costruito più sostenibile, con un impatto ridotto sull’ambiente e sulla salute umana. Vediamo nel dettaglio alcuni di questi materiali e il loro contributo all’edilizia verde.1. Legno Certificato Il legno proveniente da foreste certificate rappresenta una scelta eco-friendly. Queste foreste sono gestite in modo sostenibile, garantendo la rigenerazione delle risorse naturali e il rispetto degli ecosistemi forestali. Utilizzare il legno certificato promuove la riforestazione e contribuisce alla cattura del carbonio atmosferico. 2. Cemento Riciclato Il riciclo del cemento riduce la necessità di estrazione di materie prime, contribuendo a preservare le risorse naturali e a ridurre i rifiuti di demolizione. Il cemento riciclato può essere utilizzato per produrre nuovi materiali per la costruzione, mantenendo al contempo le stesse prestazioni del cemento tradizionale.3. Isolanti Naturali Gli isolanti naturali, come la lana di pecora, il sughero e la canapa, offrono alte prestazioni termiche e acustiche senza rilasciare sostanze tossiche nell’ambiente. Questi materiali sono rinnovabili, biodegradabili e richiedono meno energia per la produzione rispetto agli isolanti tradizionali.4. Mattoni in Argilla o Terra Cruda I mattoni in argilla o terra cruda sono materiali tradizionali, a basso impatto ambientale e con eccellenti proprietà isolanti. La loro produzione richiede meno energia rispetto a quella dei mattoni convenzionali, e possono essere facilmente riciclati o riutilizzati.5. Pitture a Base d’Acqua e Senza Emissioni Le pitture a base d’acqua sono un’alternativa ecologica alle vernici a base di solventi chimici. Sono prive di sostanze tossiche, a basse emissioni e a impatto ridotto sull’aria e sulla salute umana. Promuovendo l’uso di queste pitture, si contribuisce a creare ambienti interni più salubri.L’edilizia verde rappresenta un futuro di sostenibilità e responsabilità per l’industria edile. Non è solo un’opzione etica ma anche una necessità per affrontare i cambiamenti climatici e proteggere l’ambiente. Investire nell’edilizia green non solo ci permetterà di costruire edifici più efficienti ed ecocompatibili, ma ci aiuterà a preservare il nostro pianeta per le generazioni future. Se vuoi saperne di più contatta Giordana Building Group per ricevere maggiori informazioni a riguardo e segui la nostra pagina Facebook.

Guida per Prevenire i colpi di calore

I colpi di calore rappresentano una condizione estremamente pericolosa e potenzialmente letale. Possono colpire chiunque sia esposto a una temperatura elevata per un periodo prolungato, senza adeguata protezione. È fondamentale comprendere il rischio associato al colpo di calore e adottare misure preventive per proteggere la propria salute e quella degli altri.  È un problema di salute pubblica che può capitare a chiunque, ma alcune categorie di persone, come gli anziani, i bambini, gli atleti e i lavoratori esposti a calore estremo, sono particolarmente a rischio. Per affrontare questo problema è essenziale condurre una valutazione approfondita del rischio da colpo di calore, adottando adeguate strategie di prevenzione. Questo articolo fornisce una guida completa sulla valutazione del rischio da colpo di calore e suggerimenti pratici per affrontare le condizioni di caldo estremo, sia a lavoro che a casa. 

Che cosa sono i Colpi di Calore?

I colpi di calore sono una grave emergenza medica causata da un’eccessiva esposizione al calore, che può portare a danni irreversibili agli organi e persino alla morte se non viene trattato tempestivamente. L’esposizione prolungata al sole o ad ambienti caldi e umidi, combinata con un’inadeguata idratazione, può portare a un aumento della temperatura corporea che il corpo non può più regolare.

FATTORI DI RISCHIO:

  • Esposizione prolungata ad alte temperature;
  • Alta umidità;
  • Assenza di adeguata idratazione;
  • Mancanza di raffreddamento sufficiente;
  • Incapacità del corpo di dissipare il calore adeguatamente.

Alcuni sono particolarmente vulnerabili ai colpi di calore, inclusi:

  • Bambini piccoli e anziani;
  • Persone con malattie croniche;
  • Atleti e lavoratori che svolgono attività fisica intensa all’aperto;
  • Individui che assumono farmaci che influenzano la termoregolazione del corpo.

Valutazione del Rischio e Misure Preventive

Per valutare i rischi dai colpi di calore, è essenziale prendere in considerazione diversi fattori:

  • Temperature previste: Monitorare le previsioni meteorologiche, per identificare giornate con temperature estreme e allertare il pubblico sui pericoli imminenti.
  • Umidità: L’indice di calore tiene conto sia della temperatura che dell’umidità, poiché quest’ultima influisce sulla capacità del corpo di raffreddarsi mediante il sudore.
  • Durata dell’esposizione: Un’esposizione prolungata al caldo aumenta il rischio di colpo di calore, specialmente senza adeguati periodi di riposo.
  • Attività svolte: Le attività fisiche intense prolungano la produzione di calore corporeo e possono accelerare i rischi da colpi di calore.

MISURE PREVENTIVE GENERALI
Per prevenire i colpi di calore, seguite queste misure preventive:

  • Rimani idratato: Bere molta acqua durante tutto il giorno, specialmente quando si è all’aperto o si svolge attività fisica.
  • Vestiti adeguati: indossare abiti leggeri, traspiranti e di colore chiaro riduce l’assorbimento di calore.
  • Ricerca l’ombra: Vietato stare al sole nelle ore più calde della giornata e cerca sempre luoghi ombreggiati.
  • Raffreddamento: utilizza stracci umidi o ventilatori per rinfrescarsi quando l’aria condizionata non è disponibile.
  • Pianificazione attenta: vietare attività intense durante le ore più calde e prendere regolari pause in luoghi freschi.

MISURE PREVENTIVE SUL POSTO DI LAVORO
Per prevenire i colpi di calore estivi sul lavoro, è necessario adottare misure preventive appropriate:

colpi di calore sul lavoro

  • Fornire formazione: I datori di lavoro dovrebbero educare i dipendenti sui rischi associati ai colpi di calore, sui sintomi da riconoscere e sulle misure preventive da seguire.
  • Assicurare l’accesso all’acqua: Fornire abbondante acqua potabile in luoghi facilmente accessibili per consentire ai lavoratori di rimanere adeguatamente idratati.
  • Programmare adeguatamente le attività: Non iniziare  attività intense durante le ore più calde della giornata. Preferire orari più freschi per svolgere lavori di maggiore impegno fisico.
  • Fornire ripari o zone di frigorifero: Creare aree ombreggiate o zone con aria condizionata dove i lavoratori possono rilassarsi e rinfrescarsi durante le pause.
  • Indossare abbigliamento adeguato: incoraggiare l’uso di abbigliamento leggero, traspirante e di colore chiaro per ridurre l’assorbimento di calore.
  • Utilizzare strumenti e attrezzature appropriate: Considerare l’utilizzo di attrezzature che riducano l’impatto del caldo, come cappelli parasole, ventilatori o sistemi di raffreddamento portatili. 

Quali sono i Sintomi di un colpo di calore e come comportarsi

Riconoscere tempestivamente i segni di colpo di calore è fondamentale per intervenire prontamente. I sintomi possono includere:

  • Temperatura corporea elevata (generalmente superiore a 40°C);
  • Pelle calda, rossa e asciutta (senza sudore);
  • Mal di testa, vertigini e confusione mentale;
  • Battito accelerato e respiro affannoso;
  • Nausea e vomito.

COSA FARE IN CASO DI COLPI DI CALORE
Se si sospetta un colpo di calore, agire immediatamente:

  • Chiedere aiuto medico.
  • Spostare la persona in un luogo fresco e ombreggiato.
  • Raffreddare il corpo con acqua fresca o un panno umido.
  • Offrire piccoli sorsi d’acqua, se la persona è cosciente e in grado di bere.

In conclusione, la valutazione del rischio da colpo di calore è fondamentale per proteggere se stessi e gli altri dalle condizioni di caldo estremo. Inoltre, prendere misure preventive, riconoscere i sintomi e agire tempestivamente in caso di emergenza può fare la differenza tra una giornata sicura e una pericolosa.
Come abbiamo visto, anche sul lavoro l’attenzione alla prevenzione e formazione è essenziale per proteggere la salute e il benessere dei lavoratori durante i periodi di caldo estremo.

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3 e più modi per riconoscere l’amianto

In questa guida vi aiuteremo a riconoscere l’amianto e a capire come riconoscerlo, come comportarsi e quali costi si andranno a sostenere per rimuoverlo.

amianto storia

L’amianto non è un materiale facilmente riconoscibile, al contrario essendo stato utilizzato su larga scala per almeno due secoli i manufatti contenenti amianto che si possono stimare sono di circa 3.000 tipologie, oggi però ci soffermeremo sulle più comuni ed utilizzate in ambito edilizio, questo articolo può essere molto utile per chi sta valutando l’acquisto di una nuova casa, negozio commerciale o capannone industriale senza avere l’esperienza di riconoscere l’amianto, quindi avendo un dubbio sulla sua presenza.

Riconoscere l'amianto, le caratteristiche

Una delle prime domande che ci vengono poste per riconoscere l’amianto è: Dove possiamo trovare l’Amianto?
Come già anticipato sfortunatamente riconoscere l’amianto è un’impresa tutt’altro che semplice, ma è comunque possibile sapere dove possa trovarsi partendo dal modo in cui generalmente questo materiale si presenta.

Può essere a matrice compatta, sotto forma di miscele con cemento e resine, si può trovare quindi in tubazioni, facciate, lastre ondulate che si usano per coprire tettoie o in rivestimenti fatti con amianto spruzzato. Si presenta a matrice friabile invece, quando è usato per creare materiali termoisolanti o ininfiammabili.

Oppure in versione pura, utilizzato come riempimento, in tessuti o corde.

  1. Coperture di edifici e terrazzi;
  2. Pareti divisorie prefabbricate;
  3. Tubazioni;
  4. Coibentazione di controsoffitto;
  5. Canne fumarie;
  6. Serbatoi idrici;
  7. Fioriere;
  8. Tettoie;
  9. Pannelli ondulati;
  10. Pavimenti (piastrelle in vinil-amianto);
  11. A spruzzo su travi in acciaio per renderle resistenti al fuoco;

Appurato in quale forme si presenti questo materiale tanto dannoso, bisogna comprendere quindi, come si possa riconoscerlo in casa propria e quando incorriamo nel rischio di incontrarlo.

La data d’installazione: La data di realizzazione di un manufatto può essere utile per comprendere se è possibile la presenza di fibre di amianto: difatti a partire dal 1992 è stata vietata la produzione e dal 1994 è stata vietata anche la vendita.  Se il manufatto è precedente al 1994 vi è il forte sospetto che sia stato prodotto dalla Eternit e dunque sia in cemento amianto.

L’aspetto: Verificare se il serbatoio, la tubazione, la canna fumaria o le lastre di copertura sia simile ad uno riportato nella galleria fotografica che inseriamo qui sotto in alcuni esempi di materiale contenente Amianto prima della rimozione e smaltimento da parte della nostra ditta, Giordana Building Group Srl. Un secondo esame da non sottovalutare oltre a quello visivo è quello di provare con l’ausilio di un accendino a bruciare le fibre di amianto, in genere si presentano a piccoli ciuffi sulla superficie e non bruciano, se non con notevole difficoltà.

La consulenza:  se dopo questi due passaggi vi rendete conto di non essere ancora sicuri del materiale impiegato per la realizzazione del vostro involucro edilizio e non solo, allora è arrivato il momento di una consulenza con gli esperti del settore. Se ti trovi in provincia di Torino o in provincia di Cuneo puoi chiamarci o inviarci una foto: Giordana Building Group srl è disponibile per una consulenza gratuita per accertare se si possiede un manufatto in cemento amianto.

Arrivati fino a qui sarete più consapevoli sul come procedere per riconoscere l’Amianto presente negli immobili, che si tratti di vostre proprietà o di un futuro acquisto. L’ultima domanda da porsi in questo caso è: se sono in possesso di del materiale contenente amianto, cosa posso fare?
Noi abbiamo già pensato ad una risposta, tanto che abbiamo deciso di dedicare un intero articolo riguardante i 3 metodi di bonifica dell’Amianto
Se invece siete stanchi della lettura e preferite guardare un video della nostra Playlist su Youtube “COME SI FA?” troverete un video interamente dedicato alle 5 Fasi per una corretta rimozione Amianto

Richiedi una consulenza gratuita per riconoscere l'amianto

Un po’ di storia sull’Amianto

Partendo dalle basi, quando sentiamo la parola Amianto dobbiamo subito pensare ad un materiale minerale di origine naturale che si presenta in forma fibrosa conosciuto anche con il nome di asbesto ed è sempre esistito, fin dall’antichità: ha infatti una storia molto complessa e per certi versi anche affascinante. Basti pensare alle prime testimonianze che si hanno su questo materiale, scritture risalenti ai Persiani e gli Antichi Romani, popoli che in origine utilizzavano l’Amianto a scopo rituale, convinti delle sue proprietà magiche.

Oppure, nel Medioevo l’Amianto veniva chiamato “Lana della Salamandra”, credenze popolari facevano pensare che il corpo di questo rettile fosse ricoperto di Amianto e per questo motivo poteva sfidare il fuoco senza morire bruciato. 

amianto nel medioevoAnche se è il ‘600 il periodo storico che più mi ha colpito per l’utilizzo “fantasioso” dell’Amianto come medicinale, infatti, secondo il medico Boezio, che lo cita in un suo scritto, questo minerale sarebbe utilissimo per la cura delle ulcere ma anche per guarire i bambini dalla scabbia. C’è da dire che comunque l’uso dell’amianto nei medicinali è stato in voga fino al 1960 circa. In particolare veniva impiegato per la preparazione di una pomata contro la sudorazione dei piedi e per realizzare una pasta per le otturazioni dei denti.

Dovremo comunque aspettare gli albori dell’800 per vedere questo materiale impiegato in campo edilizio, i primi ad utilizzarlo e commercializzarlo furono proprio gli Stati Uniti, da lì in poi l’Amianto fu utilizzato in modo massiccio per la costruzione di palestre, scuole, ospedali e anche abitazioni civili.

Insomma se non utilizzavi l’Amianto eri un signor Nessuno, questo fino alla sua grande battuta d’arresto nel 1980 dove circa 80 operai intentarono una causa contro la fabbrica Eternit e contro l’Inail per vedere riconosciuti i danni provocati dal minerale ed è qui che il vaso di Pandora viene finalmente aperto.

Anche se abbiamo dovuto aspettare fino al 2003 prima che in Italia fosse emanata una legge che ordinasse lo smaltimento di tutti i manufatti in Eternit.

Tutt’oggi la storia dell’amianto nel mondo del lavoro ci riporta ancora più di 3000 decessi l’anno solo in Italia. Ad oggi infatti questo materiale è riconosciuto come uno dei più pericolosi al mondo, per via della sua fibrosità sottile e il lungo periodo d’incubazione all’interno dei nostri polmoni, ebbene sì, possono passare anche 30 anni prima che l’Amianto faccia il suo corso all’interno del nostro corpo, per poi mutare in tumore, tumore ai polmoni provocato d’asbesto, un tumore letale.

Stime di medici specializzati rivelano che purtroppo avremo decessi per causa dell’Amianto almeno fino al 2060, ecco perché il nostro impegno per la bonifica e rimozione amianto è così costante e importante ed è il motivo per il quale oggi vi aiuteremo a riconoscere l’amianto.

VI RICORDIAMO CHE PER L’ANNO 2023 È ATTIVO IL BANDO INAIL PER LA SOSTITUZIONE DELL’AMIANTO CON SGRAVI FISCALI FINO AL 65%

Manda una mail per parlare con gli esperti, diversamente potrai chiamarci e parlare con il nostro Team. Riconoscere l’amianto sarà più semplice al fianco di uno specialista.

    Cartongesso: Vantaggi e Applicazioni

    Breve guida al cartongesso: caratteristiche, vantaggi e applicazioni. Scopri tutti i sistemi costruttivi evoluti per l’edilizia leggera.

    Questo materiale, chiamato anche gesso secco, è un utile per la costruzione. Principalmente si tratta di un materiale edile costituito da due strati di cartone e un nucleo di pasta di gesso indurita con riempitivi vari. Questo materiale è stato progettato per l’installazione di rivestimenti, pareti divisorie, soffitti in edifici con umidità secca e normale. La larghezza standard del materiale di base è di 120 cm.

    Cartongesso vantaggi e applicazioni: quando usarlo

    Grazie alla facilità di posa, alle tempistiche di lavoro ottimizzate e ai costi accessibili viene ampiamente utilizzato per numerose applicazioni. Ecco quelle più frequenti:

    • CONTROSOFFITTO: struttura molto importante in quanto consente di esercitare un impatto estetico e allo stesso tempo rispondere a precise esigenze funzionali. Ad esempio, il controsoffitto può nascondere tubature e cavi, in modo che non compromettano l’aspetto estetico dei locali. Allo stesso modo, il controsoffitto può fungere da base per installare impianti di illuminazione diversi dai classici lampadari. Il cartongesso rimane il materiale per eccellenza più utilizzato per la realizzazione di controsoffitti in quanto estremamente leggero e facile da posare.
    • PARETI DIVISORIE: dividere i locali non è mai stato così semplice, grazie alla sua solidità, la sua capacità isolante e la sua facilità di posa.
    • RIVESTIMENTI: questa applicazione riguarda soprattutto le lastre in cartongesso con funzione di isolamento. Infatti, l’applicazione di una lastra di questo tipo rappresenta una soluzione rapida, sbrigativa ed efficace per garantire ad un locale il giusto isolamento.
    • COMPONENTI DI ARREDO: la versatilità del Cartongesso è intesa anche dalla capacità di prestarsi a vere e proprie composizioni di design. Facile da tagliare, può essere impiegato per produrre veri e proprie elementi di arredo. Tipo librerie attrezzate e armadi a muro.

    Perché si usa il cartongesso? I Vantaggi

    Il Cartongesso ha origine nel tardo Ottocento negli Stati Uniti e da quel momento in poi sono state sviluppate idee per applicazioni via via sempre più complesse, fino alla completa diffusione nell’ambito edilizio. La verità è che il Cartongesso si caratterizza per i numerosi pregi. Di seguito una lista dei principali vantaggi nell’utilizzo del Cartongesso:

    • FACILITÀ DI POSA: a differenza di altri materiali da costruzione, in Cartongesso è facile da gestire, manipolare e installare. Molto spesso, si tratta di ritagliare lastre della misura desiderata e connetterle attraverso elementi meccanici, ad esempio i tasselli. Infatti le lastre in Cartongesso non richiedono collanti particolari per la posa. Ciò ovviamente velocizza e rende più facile le attività di posa.
    • CONVENIENZA: proprio in ragione di un processo di produzione ben ottimizzato e l’impego di materiali di facile reperibilità, le lastre in cartongesso tengono il prezzo concorrenziale e gran lunga più basso di altri materiali da costruzione. A parità di peso ed utilizzo, il Cartongesso è di gran lunga il materiale da costruzione più conveniente.
    • VERSATILITÀ: come visto nel paragrafo precedente, il Cartongesso si caratterizza per un numero elevato di applicazioni, passando per l’edilizia vera e propria, all’arredamento, fino all’impiantistica.
    • PROPRIETÀ ISOLANTI: sono di fatti state inventate nel corso dei decenni particolari tipologie di Cartongesso in grado di assolvere a specifiche funzioni. Alcune di queste soddisfano le esigenze di isolamento, sia termico che acustico.

    Quante tipologie di Cartongesso esistono?

    Come dicevamo, proprio grazie all’evoluzione tecnologica avvenuta negli ultimi decenni al momento numerose sono le tipologie di Cartongesso in commercio. Di seguito un elenco delle più apprezzate:

    • STANDARD: La tipologia più utilizzata e anche la più conveniente in termini di prezzo. Solida, versatile e di facile posa.
    • IDROREPELLENTE: Questa tipologia si caratterizza per la capacità di non assorbire i liquidi. Infatti è la più utilizzata all’interno di cucine e bagni.
    • ISOLAMENTO ACUSTICO: La sua caratteristica principale è esattamente la capacità di isolare acusticamente i locali. Viene impiegata soprattutto nei locali in cui l’isolamento acustico rappresenta una necessità: camere d’albergo, ospedali, uffici, scuole eccetera.
    • IGNIFUGO: La tipologia più costosa in assoluto, come si intuisce dal nome, la sua caratteristica principale è la capacità di non prendere fuoco. Viene impiegata molto spesso in contesti in cui il rischio di incendio è elevato, oppure dove sono presenti fiamme libere.
    • CARICHI: L’elemento principale di questa lastra è la capacità di portante, in questo modo può essere usato per realizzare strutture che tendono a subire sollecitazioni superiori alla media, in particolar modo ai controsoffitti con funzione portante.

    Quanto costa un metro quadro di cartongesso?

    Giunti al termine di questa breve guida illustrativa sul cartongesso vantaggi e applicazioni arriviamo dunque alla parte più interessante, il prezzo. Come abbiamo già detto in precedenza il Cartongesso spicca per la sua convenienza. Una lastra di cartongesso al metro quadro, infatti, ha un costo nella media di 20 euro. Per quanto concerne la manodopera, la spesa ovviamente è variabile e dipende molto dalla complessità dell’intervento. In genere, la costruzione e l’installazione di una parete di Cartongesso costa tra i 35 e i 40 euro al metro quadro. Contattaci per maggiori informazioni sulla spesa e segui i nostri aggiornamenti su Facebook.

    Vuoi realizzare dei lavori in cartongesso? Contattaci per un preventivo gratuito

      Bando ISI INAIL: Sostituzione amianto al 65%

      CON IL BANDO ISI INAIL PUOI OTTENERE UN CONTRIBUTO AMIANTO A FONDO PERDUTO DEL 65% FINO A 130.000 EURO
      (fino a 25.000€ per imprese agricole)

      Il Bando Inail Amianto permette di accedere a un contributo a fondo perduto per aiutare le imprese come la tua a rimuovere il rischio eternit.
      Le risorse per quest’anno ammontano a 370 Milioni di euro: è la somma più alta stanziata di tutte le edizioni del Bando Inail.

      Il Bando Inail finanzia l’attività di rimozione e smaltimento di materiali e opere contenenti l’amianto

      Parliamo di un materiale nocivo  presente in molte aziende, fabbriche e attività commerciali utilizzato per le sue proprietà isolanti su lastre e coperture di tetti e capannoni, su condotte e tubazioni per l’acqua, oltre che su impianti di produzione e, legato al cemento, negli edifici industriali.

      Gli obiettivi del contributo riguardano principalmente il miglioramento della salute e la sicurezza sul lavoro, nello specifico:

      • Il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori;
      • La riduzione delle emissioni inquinanti dovute all’esposizione dei lavoratori all’amianto;
      • La sostenibilità delle micro e piccole imprese;
      • Aumentare in modo significativo la diffusione di questi interventi di prevenzione.
      Bonifica amianto a Fossano: lastre di copertura contenenti amianto

      Bando Inail Amianto: chi può accedere e quali lavori sono ammessi?

      Possono partecipare al bando e accedere al finanziamento le imprese di tutto il territorio nazionale che appartengono ai settori:

      • Commercio,
      • Industria,
      • Artigianato,
      • Agricoltura,
      • Enti del terzo settore cioè organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, ecc.
      • Sede operativa in ogni Regione d’Italia
      I lavori ammessi nell’investimento:  
      • a) Rimozione di componenti edilizi quali coibentazioni, intonaci, controsoffitti contenenti amianto
      • b) Rimozione eternit da mezzi di trasporto
      • c) Rimozione eternit da impianti e attrezzature
      • d) Rimozione piastrelle e pavimentazioni in amianto
      • e) Rimozione e rifacimento coperture contenenti amianto
      • f) Rimozione di eternit da altri manufatti (canne fumarie, cassoni, pareti)

      Bando Inail Amianto: come funziona?

      La domanda del finanziamento deve essere effettuata tramite lo sportello dedicato sul portale web Inail e prevede i seguenti step:

      1. Registrazione sul portale Inail.
      2. Presentazione delle domande e dei progetti
      3. CLICK DAY: le date ufficiale verranno pubblicate prossimamente!!
      4. Comunicazione dell’ordine di ammissione ai contributi
      5. Presentazione dei documenti per il progetto (perizia giurata, autorizzazioni e certificazioni): entro 30 giorni dalla comunicazione delle imprese ammesse
      6. Verifica tecnico-amministrativa Inail: entro 120 giorni
      7. Erogazione contributi
      8. Realizzazione progetti: entro 1 anno dalla ricezione della comunicazione di esito positivo da parte dell’Inail

      Bando Inail Amianto: non devi lasciare perdere questa occasione

      Smaltire e Bonificare l’amianto dalle proprie strutture aziendali è un’ottima occasione per migliorare sia le condizioni lavorative ma anche l’efficienza energetica.
      Quando infatti viene rimosso l’amianto che costituisce ad esempio la copertura di un tetto, è necessaria anche l’opera di rifacimento con adeguata coibentazione.

      Accedendo al Bando Inail è possibile godere di altri benefici:

      • usufruire di altre agevolazioni disponibili come il super ammortamento, oppure la detrazione del 65% ad esempio in caso di isolamento termo-acustico.
      • migliorare l’efficienza energetica andando a risparmiare sui consumi energetici e sui costi di gestione.
      • la tua immagine aziendale ne trarrà vantaggio: viene sfruttato e riqualificato uno spazio prima in degrado e pericoloso, per proporsi agli occhi di clienti sempre più eco-friendly e attenti all’ecosostenibilità e alla sicurezza dei propri lavoratori.

      Innovare significa anche risparmiare: per questo fare domanda per avere accesso ai finanziamenti del bando Isi è un’occasione da non perdere.

      CONSULTA IL SITO DELL’INAIL PER ULTERIORI INFORMAZIONI E MODULISTICA PER GLI INCENTIVI DEDICATI ALLA TUA IMPRESA 

      Contattaci per ottenere maggior informazioni:

        Allestimento cantieri edili Cuneo

        Allestimento cantieri edili in provincia di Cuneo. Le misure da adottare per allestire un cantiere edile in sicurezza. Servizio di noleggio attrezzature.

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        Render 3D: Cosa è? Quali sono i vantaggi?

        Render 3D, scopriamo cosa è e quali sono i vantaggi

        Partendo dalle basi il termine Render o Rendering 3D letteralmente in italiano significa Restituzione Grafica, ovvero quel processo che ti permette di ottenere una rappresentazione più reale possibile rispetto ad un progetto architettonico a partire da un modello in 3D.
        Più nel dettaglio, possiamo dire che si tratta di un’immagine 2D che viene elaborata al computer e a seguito di una modellazione tridimensionale basata appunto, sul progetto. In seguito al progetto tridimensionale vengono applicate le texture dei materiali reali e le combinazioni di luci e ombre, che potranno essere artificiali o naturali a seconda di cosa vogliamo far percepire del modello.

        Di seguito  la differenza di una modellazione tridimensionale eseguita su Sketchup e lo stesso modello renderizzato su un programma di Rendering come Enscape .

         

        scala render con sketchup scala rendering con enscape

        A cosa serve il RENDER 3D?

        Ad oggi il Render 3D è diventato parte integrante della maggior parte dei lavori architettonici, se pensiamo che fino a diversi anni fa i disegni tecnici erano lo strumento che i progettisti, architetti e ingegneri etc. utilizzavano per fornire tutte le informazioni necessarie, quali: quote, altezze, distanze, volumi, spessore dei muri etc. 
        Tuttavia questi progetti lasciavano ampio spazio all’immaginazione del cliente che non sempre riusciva a valutarne gli spazi e di conseguenza dubbi e incertezze rimanevano fino alla realizzazione del progetto stesso. 

        Con l’avvento del Render 3D che offre un’immagine dettagliata e convincente di un progetto ancora da realizzare il cliente non dovrà più sforzarsi di “immaginare” come potrebbe realizzarsi il progetto, ma avrà da subito, in modo chiaro e realistico l’idea di come verrà sfruttato uno spazio. Questo permette di sfruttare molto meglio le tempistiche di un lavoro, valutando da subito modifiche e dettagli che senza un Render 3D potrebbe essere valutato solo in fase di lavorazione . 

        Quali sono i vantaggi del RENDER 3D?

        Pensiamo di sottoporre una semplice pianta quotata e magari qualche sezione di un appartamento a una persona non addetta ai lavori: probabilmente riuscirà a farsi un’idea degli spazi, ma certamente non sarà in grado di avere una visione precisa dei volumi (come già anticipato nel capitolo precedente). Sarà quindi necessario dover spiegare nel dettaglio tutti gli aspetti e le informazioni della pianta quotata, con il sincero rischio che tra cliente e progettista ci siano incomprensioni e disaccordi futuri. 

        Grazie al RENDERING 3D, il cliente, anche il più avverso alla tecnologia potrà vedere e capire le diverse fasi di progetto, oltre che poter intervenire, proporre modifiche ed essere partecipe  al 100% già dalle fasi di progettazione. Quindi  se ha dei dubbi o vuole effettuare modifiche lo dirà subito e sarà sicuramente più soddisfatto e sicuro delle decisioni prese.

        Chi altro gode dei vantaggi del RENDER 3D?

        Ovviamente il progettista o l’impresa a cui sono stati affidati progetto e lavoro, che potranno  godere di un notevole risparmio di tempo, senza possibilità di incomprensioni con il cliente. Senza tener conto delle proposte che possono essere fatte tramite questo mercato, sempre più in espansione in molti servizi e non solo esclusivamente nel campo architettonico. Qui di seguito riportiamo alcuni esempi di come aiutiamo i nostri clienti a capire come ottimizzare gli spazi delle proprie abitazioni, le colorazioni che preferiscono o le più adatte, i dettagli degli arredi e la loro armonia finale. 

        Tutte le immagini presenti nel suddetto articolo sono state eseguite e curate dalla Giordana Building Group srl e soggette a copyright. 

        Non perdere i nostri aggiornamenti sui canali social Instagram e Facebook dove cerchiamo di tenervi aggiornati sulle novità e sugli approfondimenti della nostra azienda. Inoltre, non esitare e contattaci per richiedere informazioni e preventivi, siamo al tuo servizio.

        3 semplici soluzioni per bonificare l’amianto

        Bonificare l'amianto, alcune semplici soluzioni

        Un problema serio per la nostra salute

        Per molti anni l’impiego delle lastre di cemento amianto nell’edilizia, è stato una soluzione efficace proprio grazie alla loro rapidità di posa, leggerezza, resistenza alle intemperie e non meno importante per il costo contenuto. Con l’aggravarsi dell’inquinamento atmosferico sono sorti i primi problemi relativamente a questo tipo di copertura. Infatti le piogge acide, in particolare nelle zone industriali e di forte concentrazione abitativa, intaccano e disgregano la matrice cementizia dell’impasto cemento/amianto. Pertanto le fibre di amianto, prima ben inglobate nel cemento, vanno progressivamente a sfaldarsi disperdendosi nell’ambiente con conseguente rischio per la salute delle persone. Come ormai ben tutti sappiamo l’asbesto causa delle gravi malattie al sistema respiratorio, come il cancro alla pleura e cancro ai polmoni con prognosi sempre negative. Dal 1992, quindi, commercializzare, usare e vendere amianto/eternit è completamente vietato.

        Come riconoscere l'Amianto?

        Questo materiale è stato usato nella coibentazione dei tetti, nelle coperture, in tettoie e lastre e anche come materiale per isolare tubi delle caldaie e via dicendo. In alcuni casi è stato usato anche l’amianto a spruzzo, che viene spruzzato sui piloni di acciaio per renderli isolanti. Molte case quindi hanno ancora delle parti di amianto, e sapere come riconoscere la sua presenza diventa fondamentale.
        La conferma della presenza di amianto si può avere solamente con una analisi di laboratorio di un campione di materiale. Solamente l’analisi specifica può infatti confermare della presenza di amianto in un manufatto oppure no.

        Riportiamo qui di seguito alcuni esempi visivi di come possiamo riconoscere questo killer silenzioso:

        Chi può rimuovere l'Amianto?

        operatore autorizzato all'incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

        operatore autorizzato all’incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

        Per le operazioni di bonifica smaltimento amianto è necessario rivolgersi a una ditta autorizzata allo smaltimento amianto.
        L’impresa infatti dovrà adeguarsi alle norme di sicurezza previste per questo tipo di attività ed operare nel rispetto delle disposizioni vigenti (D.M. 406/98, delibera del 30-03-2004; criteri e requisiti per l’iscrizione all’Albo nella categoria 10 per la bonifica dei manufatti contenenti amianto). Dovranno eseguire i lavori adottando sistemi idonei alla tipologia specifica dell’intervento, con l’ausilio di prodotti accompagnati da regolare attestazione di conformità per le loro caratteristiche prestazionali e rispettare i capitolati tecnici previsti per ogni sistema di bonifica.

         Soltanto le ditte di rimozione amianto autorizzate possono svolgere la bonifica amianto in sicurezza e seguire il protocollo affinché l’edificio, l’abitazione o il capannone risultino a rischio 0.  Per questo è fondamentale affidarsi solamente a ditte specializzate e autorizzate. 

        Le 3 soluzioni per Bonificare l'Amianto

        INCAPSULAMENTO TIPOLOGIA “A”- SOLUZIONE N.1 

        operatore autorizzato all'incapsulamento delle lastre in amianto su copertura esistente

        Preparazione delle lastre in cemento amianto

        Lo sporco, eventuali muschi e le fibre d’amianto in fase di distacco saranno asportate completamente mediante idonee attrezzature di pulizia dotate di particolari accorgimenti tecnici per evitare la dispersione in atmosfera dell’acqua volumizzata contenente le fibre di amianto libere. In taluni casi, dopo test di controllo della consistenza superficiale e prove campione effettuate in loco, si potrà procedere alla stesura del ciclo incapsulante senza effettuare la totale pulizia delle lastre. La superficie delle lastre in cemento amianto dovrà essere perfettamente asciutta prima di applicare mani successive di prodotti incapsulanti penetranti o ricoprenti.

         

        Stesura del sistema incapsulante

         Per bonificare e ridurre entro i limiti di legge l’emissione di fibre di amianto sulla copertura si richiederà di incapsulare la superficie decoesionata costituita da lastre di cemento amianto, con idonei prodotti penetranti e ricoprenti, come prescritto da normativa, approvata con Decreto del Ministero della Sanità del 20 agosto 1999, relativo all’ampliamento normativo della Legge n. 257 del 27 marzo 1992, con le seguenti modalità applicative.
        •  Stesura di una prima mano di primer penetrante e consolidante all’acqua o solvente;
        • Stesura di una seconda mano di primer penetrante e consolidante all’acqua o solvente;
        • Applicazione di due mani di rivestimento impermeabilizzante ricoprente elastomerico all’acqua  colorato di due tonalità diverse contrastanti ( in particolar modo vengono utilizzati i colori rosso e verde ) per un consumo di circa 450 g/m2 per mano al fine di ottenere uno spessore minimo totale di 300 µm. Il prodotto incapsulante dovrà superare i requisiti prestazionali stabiliti da normativa UNI 10686 per la tipologia “A”.

        VANTAGGI DEL SISTEMA

        •  L’applicazione è semplice ed economica.
        • Non richiede la sostituzione della copertura.
        • La copertura non viene appesantita.
        • Non si producono rifiuti contenenti amianto.

        SOVRACOPERTURA TIPOLOGIA “C” – SOLUZIONE N.2

        Sovracopertura di lastre in amianto con nuova copertura previa incapsulamento


        Preparazione delle lastre in cemento amianto

        Nel caso di presenza di fibre decoesionate di amianto sulla superficie delle lastre di cemento amianto, prima del trattamento incapsulante, si consiglia l’asportazione dello sporco mediante specifici aspiratori che evitino la dispersione delle fibre nell’ambiente.
         

        Stesura del sistema incapsulante

        Per impermeabilizzare e ridurre entro i limiti di legge l’emissione di fibre di amianto sull’intradosso della copertura si richiederà di incapsulare la superficie decoesionata costituita da lastre di cemento amianto, con idonei prodotti ricoprenti, come prescritto da normativa approvata con Decreto del 20 agosto 1999 con le seguenti modalità applicative.
        •  Applicazione di una mano di rivestimento impermeabilizzante ricoprente elastomerico all’acqua colorato, per un consumo di circa 500 g/m2 al fine di ottenere uno spessore minimo di 200 µm. Il prodotto incapsulante dovrà superare i requisiti prestazionali stabiliti da normativa UNI 10686 per la tipologia “C”.

        VANTAGGI DEL SISTEMA

        • Non richiede la sostituzione della copertura.
        • Non si producono rifiuti contenenti amianto.
        • Nessun costo di smaltimento.
        • La copertura viene isolata e impermeabilizzata.

        RIMOZIONE TIPOLOGIA “D” – SOLUZIONE N.3

        Trattamento delle superfici delle lastre in cemento amianto da rimuovere

        Rimozione totale delle lastre in amianto con sostituzione in lamiera multigreca


        “Il rivestimento incapsulante dovrà essere di colore contrastante con quello del supporto. Si dovrà indicare nella stesura del Piano di Lavoro lo spessore del film secco, la quantità da applicare per metro quadrato e il tempo di essiccazione”.

        Preventivamente la superficie della copertura in cemento amianto dovrà essere trattata con WATERBASE PRIMER colorato, tal quale, al fine di limitare la dispersione di fibre libere sulle lastre.
        WATERBASE PRIMER dovrà essere colorato di verde o rosso per visualizzare il film essiccato sulla copertura di cemento amianto dopo spruzzatura. Tale trattamento deve essere effettuato mediante nebulizzazione a pioggia con pompe airless a bassa pressione, in quanto l’impiego dell’alta pressione può produrre una significativa liberazione di fibre. Questo tipo di trattamento ha la scopo di fissare le fibre presenti sullo strato superficiale delle lastre per lavorare in sicurezza durante il loro smontaggio e manipolazione. L’applicazione sarà fatta in un’unica mano su entrambe le facciate delle lastre in cemento amianto prevedendo un consumo di ca. 200-250 g/m2 ottenendo uno spessore finale di film secco di ca. 30-40 µ.
         

         

        Rimozione delle lastre

        La rimozione delle lastre dovrà essere fatta con la dovuta perizia per non danneggiarle. Le lastre smontate devono essere manipolate con cautela, evitando accuratamente pericoli di caduta o di frantumazione prevedendo, per il calo a terra, l’uso di idonei mezzi di sollevamento. Le lastre smontate dovranno essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un’agevole movimentazione. L’impilamento delle lastre è un’operazione che potrà produrre un significativo rilascio di fibre di amianto, pertanto si ripeterà l’operazione di spruzzatura del WATERBASE PRIMER sulle lastre accatastate di cemento amianto. Infine tutti i materiali di cemento amianto rimossi dovranno essere chiusi in imballaggi di plastica e sigillati. Gli operatori addetti all’intervento devono essere provvisti di mezzi di protezione delle vie respiratorie e di tute protettive durante il lavoro di rimozione della copertura.
         

         

        VANTAGGI DEL SISTEMA

        • Eliminazione definitiva dell’amianto.

        Copertura in lastre amianto compatto lavori in corso di bonifica e rimozione amianto compatto

        Come abbiamo visto, ci sono molteplici soluzioni per poter trattare l’Amianto, dall’incapsulamento, alla rimozione definitiva delle lastre. Ovviamente le soluzioni vanno studiate caso per caso e valutate assieme all’impresa quale sia la migliore per il vostro tipo di copertura.

        Per concludere, vi rimandiamo al nostro video youtube “Le 5 fasi per una corretta rimozione amianto” ricordando che l’Amianto è un Killer silenzioso e invisibile, abbassare la guardia o sottovalutarlo può mettere a rischio la tua salute e quella di chi ti sta attorno.  Eliminarlo non è un obbligo, ma un dovere. 

        Bonificare l'amianto, maggiori informazioni

        Parlare con gli esperti è facile, basterà mandare una mail! Doversamente potrai chiamarci e parlare con il nostro Team di esperti del settore, troveremo sicuramente la soluzione più adatta al tuo tipo di copertura.

          Edilizia ecosostenibile: 6 motivi per scegliere il tetto verde

          Edilizia ecosostenibile nelle coperture dei tetti

          L’edilizia ecosostenibile è ormai entrata a pieno titolo nel mondo dell’edilizia.  A volerlo non è soltanto l’ambiente che ci circonda, ma anche la nostra salute.  Vista la crescente domanda di edifici, motivata dal costante aumento della popolazione, la sostenibilità sembra essere l’unica via di fuga. 

          Noi, esperti nel settore delle coperture da oltre 25 anni, cerchiamo di offrire la soluzione più green per affrontare e contrastare il cambiamento climatico. In questo articolo nello specifico andremo ad elencare i 6 buoni motivi per cui un tetto verde è ecosostenibile. 

          Tetto verde e giardino pensile, i polmoni della città

          La funzione di polmone verde di un giardino pensile assolve  un compito urbanistico fondamentale poiché oltre all’uso privato, può restituire aree di ritrovo collettivo e trasformare il volto di quartieri non solo esteticamente ma anche come qualità abitativa. Per quanto riguarda la realizzazione di nuove opere, la copertura mediante interramento risolve brillantemente molti problemi di coperture di garage e di scantinati, oltre che rientrare nella categoria edilizia ecosostenibile.

          flusso dell'acqua piovana con copertura verde

          Il tetto verde può svolgere anche l’importante funzione di regolare il deflusso delle acque piovane. La progressiva cementificazione del territorio riduce la capacità di drenaggio delle aree interessate all’inurbamento rendendo troppo rapidamente obsolete le reti fognarie. Destinando le coperture dei nuovi insediamenti edilizi a giardino pensile, che funge da volano idraulico (come in figura) in caso di forti acquazzoni, si evita la tracimazione delle reti fognarie.

          I tetti verdi hanno anche la funzione di ridurre il fenomeno delle “Isole di calore” delle città e il loro impiego apporta un significativo vantaggio economico nella gestione energetica dell’edificio e nella gestione globale delle aree urbane. I dati sono chiari e comprovati: un orto o un giardino sul tetto può far risparmiare fino al 30% di energia, senza dimenticare il guadagno sul piano estetico. Inoltre, che i tetti verdi siano energeticamente intelligenti lo ha confermato anche una recente decisione del Ministero dell’Ambiente che prevede sgravi fiscali fino al 65% per chi sceglie il verde pensile, equiparando il green roof a qualsiasi altro intervento di riqualificazione energetica per l’edilizia ecosostenibile.

          Nella sola città di Chicago uno studio di Weston Design Consultant stima in 100.000.000 $ il risparmio energetico annuo ricavabile dalla trasformazione a verde dei tetti della città.

          6 BUONI MOTIVI PER SCEGLIERE IL TETTO VERDE

          1. Filtra l’inquinamento urbano;
          2. Riduce l’anidride carbonica;
          3. Filtra l’acqua piovana inquinante;
          4. Raffredda l’aria per evapotraspirazione di vapore acqueo;
          5. Favorisce l’insediamento di ecosistemi animali;
          6. Riduce la trasmissione dei rumori all’interno dell’edificio.
          giardino pensile su garage interrati

          2 TIPOLOGIE DI TETTO VERDE NELL'EDILIZIA ECOSOSTENIBILE

          TETTO VERDE ESTENSIVO

          Il tetto verde estensivo non è calpestabile e può essere realizzato sia su superfici inclinate, sia su superfici piane.
          E’ più adatto alle coperture di grandi dimensioni. Si presta bene come copertura verde per i tetti difficilmente accessibili e non calpestabili: il tetto verde estensivo può essere calpestabile solo in determinate circostanze. Conserva tutti i vantaggi del tetto verde e richiede un sistema di manutenzione molto semplice.
          Per avviare un tetto verde estensivo autosufficiente, che quindi non necessiti di manutenzione, ci vogliono circa uno o due anni dalla messa in opera e dalla messa a dimora delle piante.

          Il tetto verde estensivo non richiede irrigazioni e quando si parla di manutenzione richiede uno o al massimo due interventi di manutenzione l’anno. La manutenzione del tetto verde estensivo consiste in trattamenti di concimazione, diserbo o di sfalcio in caso di specie vegetali molto attive.
          La manutenzione è concentrata nel primo anno dalla posa in opera, quando le piante necessitano di più attenzioni per garantirne l’attecchimento.
          Lo spessore e peso dipendono dalle varietà vegetali scelte. In genere il substrato di coltivazione ha uno spessore molto ridotto, il tanto che basta per consentire la messa a dimora e lo sviluppo dell’apparato radicale delle varietà vegetali scelte. Orientativamente, lo spessore del tetto verde estensivo ammonta a 15 – 20 cm.

          stratigrafia di tetto verde estensivo

          STRATIGRAFIA TETTO ESTENSIVO

          1. Vecchio manto
          2. Primer
          3. Membrana impermeabilizzante sotto strato
          4. Membrana impermeabilizzante anti-radice
          5. Isolante termico  
          6. Strato drenante con riserva d’acqua
          7. Strato filtrante
          8. Verde pensile
          9. Drenaggio perimetrale
          10. Tetto perimetrale

          TETTO VERDE INTENSIVO

          Il tetto verde intensivo è sempre calpestabile e può essere definito un vero e proprio giardino sul tetto!
          É quindi possibile allestire un orto fino alla zona di seduta all’ombra con degli alberi sempreverdi. Le specie vegetali da poter coltivare sul tetto verde intensivo sono numerosissime. I classici tappeti erbosi sono solo una delle tante opzioni, è possibile coltivare erbacee perenni, cespugli, arbusti e alberi.

          Come premesso, necessita di frequenti interventi di manutenzione che non si limitano a un’opera di sfalcio annuale così come indicato per il tetto verde estensivo. Le opere di manutenzione sono frequenti: irrigazione, potatura, sfalcio, diserbo, concimazione… per le sue cure, un tetto verde intensivo necessita di un giardiniere.
          Lo spessore della terra, compreso di strato drenante, è generalmente compreso tra i 20 e i 50 cm.

          stratigrafia tetto verde intensivo

          STRATIGRAFIA TETTO INTENSIVO

          1. Vecchio manto
          2. Primer
          3. Membrana impermeabilizzante sotto strato
          4. Membrana impermeabilizzante anti-radice
          5. Strato drenante 
          6. Strato filtrante
          7. Terra di coltura
          8. Verde pensile
          9. Tetto perimetrale

          Tegole canadesi: vantaggi e svantaggi

          CHE COSA SONO LE TEGOLE CANADESI?

          I lavori di rifacimento o di copertura di un tetto sono sempre molto delicati. Questo perché, oltre alle questioni relative alla sicurezza e alla pendenza, bisogna sempre fare i conti anche con le tegole. Tra tutte le possibili scelte troviamo le Tegole Canadesi o anche chiamate tegole bituminose, se non altro le tegole probabilmente più diffuse e più utilizzate, ma diamo un’occhiata più da vicino.

          Per quanto concerne la composizione, le tegole canadesi sono sempre il frutto dell’alternanza di più strati, abbiamo un corpo centrale molto solido, che ha lo scopo di garantire l’integrità della tegola. Il corpo viene successivamente impregnato di bitume. Sul bitume ancora fresco viene poi sparsa la graniglia di ardesia, o in alternativa altri materiali dal fine estetico, come per esempio la polvere di gres porcellanato, ma anche sabbie di vario genere. A parte questo, possiamo dire che sono sostanzialmente due le varianti di tegole canadesi. La caratteristica che le contraddistingue non è la graniglia messa a copertura estetica, ma la composizione del corpo centrale, che viene detto supporto.

          Il supporto, infatti, può essere composto sia da materiali organici, che da materiali inorganici.

          • Materiali organici: mescole di legno o materiale celluloide;
          • Materiali inorganici: mescole di vetro e plastica creano un supporto in vetroresina. Una materiale preferibile al legno, perché resiste al fuoco ed è anche maggiormente impermeabile; Queste ultime hanno un peso maggiore, dunque più adatte per strutture che si trovano in zone particolarmente ventose.

          Un forte fattore che distingue le Tegole canadesi da altre tegole come quelle marsigliesi o portoghesi è il non avere delle dimensioni predefinite, ma molto varie. Oltre ad avere forme e colorazioni alle volte molto diverse, per esempio, possono essere classiche, dunque rettangolari, o avere una forma ovoidale.

          Prendiamo come esempio lampante una Tegola Canadese di ultima generazione come “MASTER COPPO” che rappresenta una soluzione innovativa nel panorama delle coperture in quanto ripropone l’estetica dei tradizionali tetti in coppo di laterizio ma con tutti i vantaggi dei tetti Tegola Canadese.
          Qui di seguito lasciamo il link per visualizzare la gamma di prodotti di tegola canadese: Catalogo tegola canadese.

           

          tegole canadesi vantaggi copertura
          tegola canadese vantaggi di posa su copertura inclinata

          VANTAGGI

          • Più leggera rispetto agli altri sistemi di copertura
          • Fissaggio a chiodi o a fiamma, anche su falde molto pendenti, evitando il pericolo di scivolamento
          • Sistema di applicazione facilitato ed efficace perché è una tegola autoadesiva
          • Garanzia di durata e stabilità nel tempo del colore
          • Pedonabile
          • Resistente alle intemperie, anche alla grandine e al gelo
          • Capacità di adattarsi alle varie forme del tetto
          • Isolamento acustico: non è rumorosa in caso di pioggia
          • Semplifica la realizzazione di un vero tetto ventilato (non microventilato)
          • La sua leggerezza contribuisce alla riduzione degli effetti di un sisma sugli edifici
          • Tetto tecnologico, perché realizzato con sistema che permette l’inserimento dell’impianto fotovoltaico Tegosolar

          VANTAGGI ESTETICI

          • Ottimo impatto “estetico-urbanistico”: permette soluzioni architettoniche che ben si inseriscono nei centri storici ed anche rurali
          • Design tradizionale dei tetti in argilla

          VANTAGGI PER L’AMBIENTE

          • materie prime naturali e rinnovabili
          • l’impianto di produzione è a basso consumo energetico
          • le tegole Master Coppo sono più leggere rispetto agli altri sistemi di copertura per cui impiegano un minor consumo di carburante per il loro trasporto, incrementando anche sensibilmente le quantità di m2 di tetto finito per ogni camion
          • le tegole sono realizzate con una percentuale di materiale riciclato
          • il sistema di posa delle nostre tegole permette di minimizzare gli scarti in cantiere
          • gli scarti del prodotto possono essere riciclati, ad esempio negli asfalti

          SVANTAGGI

          Ma le tegole canadesi hanno anche alcuni svantaggi, che non sempre le rendono adatte per la copertura di un tetto. Per iniziare, non sono particolarmente resistenti, e tendono a danneggiarsi piuttosto velocemente quando esposte al sole. Va dunque approfondito il discorso relativo alle temperature, se da un lato sono eccezionali contro il freddo, dall’altro sono molto fragili se sottoposte al grande caldo e a temperature elevate. Il bitume tende infatti ad ammorbidirsi col caldo, cosa che ovviamente provoca una maggiore fragilità della tegola canadese, ed una propensione alle infiltrazioni di acqua. Va però detto che l’ardesia riesce comunque a controbilanciare questa debolezza e a limitare i danni, ma solamente in minima parte.

          In conclusione le Tegole Canadesi risultano essere un ottimo sistema di copertura ed impermeabilizzazione del tetto abbattendo i costi del materiale e il tempo di lavorazione senza però perdere la qualità del lavoro finito.

          Se pensi che questo articolo ti sia stato utile e vuoi scoprire di più su quello che facciamo e/o come lo facciamo dai uno sguardo ai nostri lavori svolti.

          LE 7 FASI PER UNA CORRETTA IMPERMEABILIZZAZIONE

          I 4 PROBLEMI CHE CAUSANO UNA NON CORRETTA IMPERMEABILIZZAZIONE

          Nella realizzazione di sistemi impermeabilizzanti per terrazzi ( o balconi )  è importante la capacità di saper valutare e conseguentemente scegliere il sistema di impermeabilizzazione più adatto alla situazione esistente indipendentemente che si tratti di una realizzazione da nuovo o un rifacimento di una situazione preesistente.
          Le temperature miti, rappresentano il periodo migliore per intervenire su un terrazzo che presenta problemi di infiltrazioni d’acqua e di tenuta.
          Problematiche non da poco, che provocano spesso danni estetici e strutturali alle abitazioni.
          Le infiltrazioni d’acqua, infatti, sono soprattutto dannose perchè scendono dal terrazzo alle stanze sottostanti creando ristagni di acqua e umidità e, conseguentemente, muffe nocive per la salute che contribuiscono al degrado della struttura.

          VALUTAZIONE DEI PROBLEMI RICORRENTI IN QUESTO AMBITO:

          • BASSA QUALITÀ E CONSISTENZA DEI MASSETTI: massetti dalle scarse caratteristiche non costituiscono un’idonea superficie di aggrappo per i sistemi impermeabilizzanti. Tale fenomeno non garantisce una corretta e completa adesione, requisito essenziale per il buon funzionamento dell’impermeabilizzazione;
          • NON CORRETTA PENDENZA DEL MASSETTO: la corretta realizzazione delle pendenze dei massetti è essenziale per convogliare le acque verso i punti di raccolta e successivamente negli scarichi, evitando il ristagno di pozze d’acqua nelle coperture piane;
          • ASSENZA DI GIUNTI DI DILATAZIONE: l’assenza di giunti di dilatazione realizzati sui massetti provoca tensioni dovute a fenomeni di dilatazione/contrazione indotti dalle variazioni di temperatura cui sono soggette le coperture piane. L’insieme di tutte le sollecitazioni creano fessurazioni spontanee delle piastrelle e del massetto con relative infiltrazioni e, nelle situazioni più critiche, anche l’inarcamento della pavimentazione;
          • DILATAZIONI TERMICHE E MOVIMENTI STRUTTURALI: la possibilità di sigillare facilmente tutti i giunti, compresi quelli realizzati per gestire le dilatazioni/contrazioni termiche e quelli appositamente progettati per motivi strutturali, costituisce il fondamento di un corretto sistema per l’impermeabilizzazione.
          impermeabilizzazione terrazza
          impermeabilizzazione corretta di una terrazza senza infiltrazioni d'acqua
          rifacimento terrazza con piastrella in gres porcellanato da esterno

          LE 7 FASI PER UNA CORRETTA IMPERMEABILIZZAZIONE SU TERRAZZA O BALCONE

          Prima di procedere alla corretta impermeabilizzazione di un terrazzo, se vogliamo realizzare un intervento a regola d’arte, è necessario procedere per step:

          1. effettuare la pulizia del supporto;
            la corretta pulizia serve anche ad eliminare ogni residuo di sporco o altro materiale, che possa compromettere l’adesione della nostra impermeabilizzazione.
          2. verificare le superfici da impermeabilizzare;
            verificare che le pendenze siano corrette e, in caso contrario, è necessario intervenire per correggerle.
          3. preparare le superfici da impermeabilizzare;
            Su quale tipologia di superficie si andrà a intervenire? Siamo in presenza di guaina bituminosa, di piastrelle oppure di una superficie in calcestruzzo? Per ciascun tipo sono previste diverse procedure.
          4. controllare, ripristinare e impermeabilizzare i giunti di dilatazione, angoli, raccordi e gocciolatoi.

          Infine, in corrispondenza con eventuali parapetti metallici lungo il perimetro, è necessario predisporre un profilo gocciolatoio drenante dotato di doppio gocciolatoio.

          ESEMPIO DI UN LAVORO ESEGUITO A REGOLA D’ARTE

          I passi da seguire per la realizzazione di una corretta impermeabilizzazione di un terrazzo possono essere schematizzati nelle seguenti fasi di lavorazione.

          1. Impermeabilizzazione primaria della struttura portante del balcone o terrazzo tramite l’applicazione di un doppio strato di membrana bituminosa con opportuni risvolti in  verticale sulle pareti e protezione delle soglie.
          2. Interposizione di uno strato di materiale che vada a proteggere le membrane impermeabilizzanti dall’azione dello strato ripartitore di carico.
          3. Creazione di uno strato ripartitore di carico.
          4. Applicazione di un impermeabilizzante a protezione del massetto, che sia compatibile con la successiva applicazione di adesivi per rivestimenti.
          5. Posa del rivestimento con l’utilizzo di un adesivo adeguato allo scopo.
          6. Stuccatura delle fughe del rivestimento con un adeguato stucco con caratteristiche impermeabilizzanti al fine di prevenire perdite dalle fughe stesse.
          7. Eventuali trattamenti finali per provvedere a fornire un ulteriore strato di impermeabilizzazione finale.

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          Cappotto termico: costi e vantaggi

          Nell’ultimo anno tante sono state le richieste in merito a questo tipo di intervento, abbastanza da spingerci a parlare di Cappotto Termico spiegando nel dettaglio di cosa si tratta. Quando è indispensabile. I costi che andremo a sostenere con la sua realizzazione. E per finire, quanto mi farà risparmiare il Cappotto Termico alla fine dell’anno? Ma andiamo con ordine.

          cappotto termico esterno

          Che cos'è il cappotto termico?

          Tra gli strumenti a nostra disposizione, il Cappotto Termico esterno è il più efficace per migliorare le prestazioni energetiche di un edificio. Si tratta infatti di un sistema di isolamento termico dell’involucro, il più funzionale per poter garantire un buon isolamento dal caldo durante l’estate e dal freddo durante l’inverno.  Ma di cosa si tratta in fatto di materiali? Non pensiamo al Cappotto termico come un blocco unico di materiale fissato alle pareti esterne delle nostre case. No, assolutamente. Essendo in primo luogo un sistema di isolamento è composto da molte più parti, quali:

          1. Collante
          2. Materiale isolante termico a Pannelli
          3. Tasselli per ancoraggio
          4. Intonaco di fondo
          5. Rete in fibra di vetro
          6. Rasatura
          7. Intonaco di finitura e accessori

          A livello europeo l’associazione europea EAE ha definito e certificato un sistema di isolamento a cappotto denominato ETICS, acronimo di External Thermal Insulation Composite System, ovvero sistema composito di isolamento termico esterno.

          In Italia l’UNI ha pubblicato due norme dedicate ai sistemi di cappotto termico: la UNI/TR 11715:2018 richiede l’uso di materiali certificati per la progettazione e posa in opera dei sistemi di isolamento termico a cappotto, la UNI 11716:2018 certifica invece le competenze dei posatori.

          L’isolamento a cappotto esterno è il tipo di applicazione più diffusa, rispetto al cappotto termico interno, che certamente potrebbe farci risparmiare qualche Euro al momento della messa in opera. Tuttavia, dal momento che i pannelli sono posizionati all’interno della tua casa, gli spazi risulteranno ridotti in volume e l’applicazione potrà essere difficoltosa in alcune zone, come la cucina o grandi librerie. Valutate sempre con attenzione e con lo sguardo rivolto al futuro.

          Materiali naturali o materiali sintetici?

          Questa può essere una scelta determinante in fattore di Costi da dover sostenere, infatti in base al materiale con il quale vengono composti i pannelli isolanti il costo della materia prima andrà a variare.
          I più utilizzati sono i Materiali Sintetici come polistirene espanso o estruso (ESP e XPS), e il PVC. Questi materiali hanno un costo notevolmente inferiore rispetto a quelli naturali e hanno ottime caratteristiche isolanti. Mentre i pannelli che hanno origini naturali sono quelli in fibra di legno o vetro, sughero e lana di roccia. Questi materiali non solo sono ottimi isolanti termici, ma anche acustici. Tuttavia, possono essere molto costosi perché richiedono una lavorazione più lunga.

          Vantaggi e svantaggi del cappotto termico.

          Se sei arrivato a leggere fino a questo punto, già ti sarai fatto un’idea dei vantaggi che il Cappotto termico esterno comporta, ovvero:

          • Riduzione delle spese sulle bollette;
          • Aumento del Valore dell’Immobile
          • Miglioramento delle prestazioni energetiche della casa;
          • Isolamento termico (tiene lontano il caldo d’estate e il freddo d’inverno);
          • Isolamento acustico;
          • Eliminazione dei ponti di calore (creazione di muffe, condensa sui fabbricati);

          Soffermiamoci un momento sull’ultimo punto in elenco “Eliminazione dei ponti di calore”. Quando questo non avviene? Abbiamo preso spunto dall’intervista fatta su Abitare all’Architetto Luciano Pia, autore dello spettacolare complesso 25 Verde a Torino, dove spiega con estrema accuratezza quando un intervento di isolamento termico può andare ad accentuare i ponti di calore. Da specificare che questo fenomeno si presenta solamente su strutture già esistenti, sulle quali si vuole intervenire senza la sostituzione di serramenti e dove non viene implementata la ventilazione meccanica controllata all’interno dell’abitazione. Lui le consiglia e noi pure!

          Quindi, quali possono essere gli svantaggi a cui andremo incontro?

          • Costo elevato (riducibile grazie alle detrazioni fiscali);
          • Riduzione degli spazi (per chi sta pensando di fare un cappotto interno è da tenere assolutamente in considerazione)
          • Accentua ponti di calore se non si prendono precauzioni in merito;

          Ognuna delle problematiche in elenco porta con sé una soluzione. Ricordiamo come sempre che affidarsi ai professionisti del settore è la chiave che apre ogni porta, affidatevi a chi vi propone la soluzione migliore per le vostre specifiche. E attenzione perché soluzione migliore non vuol dire per forza prezzo più basso!!

          Quanto risparmio alla fine dell'anno grazie al cappotto termico?

          Siamo finalmente arrivati nella parte più saliente dell’articolo, infatti, un recente studio dell’ENEA, ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, nel Rapporto annuale sugli interventi di efficienza energetica con la detrazione al 65%, ha calcolato che l’isolamento delle pareti con il cappotto termico permette un risparmio energetico del 20% annuo sulla bolletta, dato dal fatto che si brucia meno combustibile per riscaldare d’inverno e si utilizza di meno il condizionatore d’estate.

          Tra i punti più interessanti del Rapporto, c’è il calcolo del rapporto costi/benefici. Se si considera la detrazione del 50% o del 65%, l’investimento per il cappotto si recupera mediamente in 4 o 5 anni e la performance rimane a lungo termine, in genere un cappotto ha una stima di vita di quasi 50 anni.

          Inoltre, grazie al sistema di Cappotto termico e all’aumento delle classe energetica della casa viene rivalutato anche il valore dell’immobile stesso. Stando ai dati rilasciati da Immobiliare.it si stima che un bilocale di circa 65mq, in zona quasi centrale, se di classe A costerà il 29,18% in più rispetto a uno di classe C a Firenze, il 21,6% in più a Roma e il 18,2% in più a Milano.

           

          Impermeabilizzazione, incollaggio pavimenti e rivestimenti in piscina

          IMPERMEABILIZZAZIONE PISCINA E INCOLLAGGIO DI PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

          L’impermeabilizzazione e l’incollaggio di rivestimenti ceramici e non in piscine è un’operazione che richiede la massima attenzione ai particolari per ottenere un sistema duraturo. Queste strutture subiscono notevoli movimenti dovuti a dilatazioni termiche ed inoltre bisogna tener conto dell’ambiente aggressivo causato dalla clorazione per igienizzare l’acqua che è certamente corrosiva nei confronti dei materiali cementizi. La posa di un nuovo rivestimento su piscine esistenti prevede un’adeguata pulizia e sgrassatura del fondo con acqua e soda. Se possibile è consigliata anche una leggera abrasione delle piastrelle costituenti il vecchio rivestimento.

          • Nel caso in cui le vecchie fugature tra le piastrelle siano degradate o scavate è conveniente riprendere queste fughe con il prodotto INDEX FUGOCOLOR più indicato.

          • Si precede poi all’impermeabilizzazione e posa secondo il ciclo standard indicato.

          • Le superfici devono essere perfettamente pulite, piane, lisce ed asciutte.

          REALIZZAZIONE DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA PISCINA:

          Utilizzare INDEX COVERCOL AB RAPID, oppure INDEX OSMOLASTIC AB o INDEX OSMOFLEX AB, come rasanti impermeabilizzanti su tutte le superfici affogando nella prima mano una rete in fibra di vetro – INDEX RETINVETRO PER RASANTI sormontando la rete per 10 cm. Il consumo minimo dello strato impermeabilizzante è di circa 2 kg/m2.

          Infine si procede con la posatura del rivestimento e la finitura a regola d’arte delle superfici.

          STRATIGRAFIA DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA PISCINA

          stratigrafia impermeabilizzazione piscina

          stratigrafia impermeabilizzazione piscina

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          IMPERMEABILIZZAZIONE PISCINA

          Parlare con gli esperti è facile, basterà mandare una mail! Diversamente potrai chiamarci e parlare con il nostro Team di esperti del settore, troveremo sicuramente la soluzione più adatta per la tua piscina.

            Vernici termoisolanti e protettive

            VERNICI TERMOISOLANTI E PROTETTIVE

            Che cosa sono le vernici termoisolanti?

            Pitture bianche all’acqua ad alta riflettività ed emissività per impermeabilizzazioni bituminose, calcestruzzo, lamiere, coppi e tegole, che migliorano l’isolamento termico degli edifici.

            Più del 90% dei tetti sono di colore scuro e la superficie della copertura sotto l’irradiazione solare raggiunge temperature intorno gli 80°C con effetti negativi sulla durata dei manti impermeabili, per ovviare a questo problema sono state studiate delle apposite vernici, chiamate termoisolanti o protettive che fungono come vuole il termine, da strato protettivo per le emissioni solari. 

            La vernice termoisolante ha la stessa funzione del cappotto termico? 

            Sfatiamo un mito, una vernice termoisolante non può ( e sarebbe strano il contrario ) avere la stessa funzione che ha un cappotto termico, quindi è del tutto utopico pensare di avere un risparmio energetico dopo una pitturazione della copertura con una vernice termoisolante.

            Per cosa è perfetta invece, una vernice termoisolante? E quali sono i benefici per la struttura?
            Questa tipologia di pittura è caratterizzata da una base di resine acriliche o sintetiche che contengono microsfere cave di vetro o ceramica. In questo modo, creano un effetto barriera che dovrebbe aumentare l’isolamento e ridurre la formazione di condense e muffe, che tendono ad apparire più facilmente in corrispondenza dei ponti termici. Ad esempio negli angoli e nelle murature che inglobano travi o piloni.
            Mentre, dall’esterno, le vernici possono avere un effetto di controllo sul carico solare estivo, se si tratta di prodotti con opportune caratteristiche, cioè alta riflettività della radiazione solare incidente e alta emissività della radiazione infrarossa, riducendo così la temperatura superficiale esterna. 
            Un’ulteriore nota positiva di queste vernici protettive è la durabilità del manto impermeabile, che se protetto con tale prodotto garantirà alla vostra copertura una maggior durata nel tempo.

            Quindi è bene ripeterlo e precisarlo, la pitturazione dei tetti degli edifici non condizionati anche se non genera un risparmio energetico aumenta comunque il confort estivo interno. Questo non vi farà risparmiare energia tanto meno avrà la stessa funzione e/o prestazione di un pannello isolante da coibentazione, ma farà sì che il calore venga maggiormente disperso sulla copertura così da mantenere più al fresco la struttura e di conseguenza gioverà sulla durata del manto impermeabili, isolando la membrana dal contatto diretto con il sole che è il primo nemico delle impermeabilizzazioni.

            Vernice termoisolante

            VERNICI TERMOISOLANTI

            Richiedi ulteriori informazioni compilando questo format, verrai da subito messo in contatto con un nostro tecnico del settore che ti aiuterà a capire la soluzione più adatta a te e al tuo tipo di copertura. 

              Membrane impermeabilizzanti

              Le membrane TESTUDO sono costituite da bitume distillato e selezionato per l’uso industriale additivato con un alto tenore di polimeri elastomerici e plastomerici tali da ottenere una lega ad “inversione di fase” la cui fase continua è formata da polimero nel quale è disperso il bitume, dove le caratteristiche sono determinate
              dalla matrice polimerica e non dal bitume anche se questo ne costituisce l’ingrediente maggioritario.

              L’elevatissima resistenza al punzonamento caratterizza le grandi prestazioni di TESTUDO che è particolarmente indicata per l’impermeabilizzazione di opere per le quali la resistenza meccanica è prevalente come: Fondazioni, fondazioni antisismiche, parking, opere idrauliche, ponti e viadotti, gallerie metropolitane, opere geologiche, protezione antiacido, coperture, con o senza isolamento termico, rifacimenti.
              Il TESTUDO SPUNBOND POLIESTERE 20 è conforme ai test del “Laboratorio centrale dei ponti e strade francese” ed è stata approvato dalla SNCF (Società delle Ferrovie Francesi).

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